Abbiamo intrapreso questa esperienza senza sapere a cosa andavamo incontro. Venivamo da percorsi di studio diversi ma con l’idea comune di acquisire conoscenze formative nel campo del sociale.

I primi giorni sono stati difficili in quanto non conoscevamo gli ospiti, ognuno con esigenze diverse ed avevamo il timore di sbagliare, di non essere all’altezza della situazione.

Passando il tempo però, ogni giorno è stato sempre meglio. Abbiamo iniziato a capire di cosa aveva bisogno ogni singolo ospite: chi si tranquillizzava facendo una partita a tombola o memory, chi preferiva raccontarti storie di vita, dei figli, chi fare una passeggiata e ci ha sorpreso vedere la gratitudine che provavano nei nostri confronti per gesti così semplici. Questa gratitudine fa sentire utili e importanti. Di questa esperienza ci sono rimasti i sorrisi che ci hanno dedicato, la gioia di portargli anche solo un poco di felicità combattendo la solitudine e l’isolamento.

In questo anno siamo cresciuti molto a livello personale, ci siamo affezionati a loro più di quanto pensassimo inizialmente e questo ha cambiato il nostro modo di vedere le cose.

Siamo stati messi a diretto contatto con una realtà diversa lasciandoci non indifferenti. Per questi motivi abbiamo cercato di svolgere il nostro servizio civile al massimo delle forze provando a metterci tutti noi stessi.

Infine vogliamo ringraziare tutta l’RSA: La presidente, Il direttore e Olp, le OSS, le infermiere, le cuoche, Davide, la fisioterapista, l’animatrice che ci ha seguito e insegnato davvero molto ma soprattutto un saluto speciale ai nostri “nonni” che ci hanno regalato più di quanto possano immaginare!

Mario, Simona, Elena